GRAFICA:9,5
SONORO: 9,0
GIOCABILITÀ: 9,0
LONGEVITÀ: 9,0
VOTO FINALE : 9.2 PRO & CONTRO - Resident Evil 5
PRO..... - Comparto grafico maestoso episodio
- Storia ben legata agli altri capitoli della saga
- Buona varietà di ambientazioni
- In due il divertimento raddoppia
- Numerosi extra da sbloccare Contro....- Durata della singola avventura inferiore al quarto
- Mancanza di vere innovazioni
Nata nell’ormai lontano 1996, la serie Bio-Hazard, conosciuta in Occidente come Resident Evil per problemi di copyright con il nome di una band, conta a oggi numerosi capitoli, considerando sia quelli ufficiali sia gli spin-off, e milioni di fans in tutto il mondo. A essa sono state inoltre dedicate tre pellicole cinematografiche e una quarta sembra già in cantiere. L’attesa per questo Resident Evil 5 era quindi molto elevata, soprattutto considerando che il predecessore, pubblicato per Gamecube, PC e Playstation 2, è stato considerato ai tempi come uno dei migliori videogame mai creati, facendo incetta di premi nonostante il deciso cambio di rotta rispetto agli episodi precedenti. Il quinto capitolo della saga, annunciato per la prima volta nel 2005, ben quattro anni fa, è stato pensato appositamente per sfruttare l’incredibile potenza di calcolo delle console attuali e portare l’esperienza di gioco a livelli più alti. Inutile dire quanto Capcom abbia investito in questo progetto, con tanto di sito dedicato ricco di sorprese da scoprire e un aggiornamento costante d’immagini e filmati fino che hanno accompagnato il gioco fino al suo debutto. Finalmente, abbiamo potuto testare a fondo il titolo e siamo pronti a enunciare il nostro giudizio sull’ultima fatica della software house di Osaka, che già ci allietato il mese scorso con Street Fighter IV.
Un po’ di storiaPer chi avesse vissuto negli ultimi tredici anni su Marte, vi rimandiamo al riassunto della storia principale della serie fino a Resident Evil 4 che potete trovare cliccando qui.
Protagonisti di questa nuova avventura sono Chris Redfield, che tutti conosceranno per le sue apparizioni nelle precedenti iterazioni della saga, e Sheva Alomar. Entrambi appartenenti alla B.S.A.A. (Bioterrorism Security Assessment Alliance) hanno giurato di combattere la commercializzazione di armi bio-organiche dopo gli incidenti avvenuti a causa della azienda farmaceutica Umbrella e la susseguente distruzione di Raccoon City con la proliferazione del micidiale Virus T che ha trasformato i cittadini in zombie e creature mostruose. Il gioco ha luogo in Africa, più precisamente nella regione di Kijuju, dove i nostri due eroi sono alla ricerca di Ricardo Irving, un noto trafficante di armi che sembra stia lavorando a qualcosa di veramente importante. Ben presto ci accorgeremo che qualcosa non va: gli abitanti si comportano in modo strano, attaccandoci in massa senza alcuno scrupolo comportandosi come i Ganados incontrati da Leon S. Kennedy in Spagna nel precedente episodio. Che cosa sta succedendo da quelle parti? Cos’è il progetto Uroboros di cui parlava un agente della B.S.A.A. infiltrato sul posto? A queste e molte altre domande risponderemo solo mettendo mano al pad e giocando, in un turbinio di azione ed eventi che ci porteranno anche a incontrare vecchie conoscenze….
Come prima, più di primaVisto il notevole successo riscosso dal nuovo sistema di gioco introdotto con Resident Evil 4, gli sviluppatori hanno pensato di amplicarne ulteriormente le possibilità sfruttando al meglio la potenza delle console di nuova generazione. Coloro che avessero quindi già giocato al predecente capitolo della saga ritroveranno alcune feature familiari: visuale alle spalle del personaggio leggermente decentrata per avere una visione migliore su quello che ci sta davanti, puntamento laser, una discreta interattività con l’ambiente circostante e tanti nemici da affrontare simultaneamente. Dal punto di vista dei controlli sono presenti ben quattro diverse configurazioni tra cui scegliere per soddisfare le esigenze di qualsiasi tipo di giocatore. Ai vecchi movimenti si aggiunge inoltre l’introduzione dello strafe laterale, utilissimo per schivare soprattutto gli oggetti che i Majini (termine generico con il quale vengono chiamati gli avversari nel titolo) ci scaglieranno addosso. Purtroppo le aggiunte si fermano qui, tanto che sarà difficile non sentire la mancanza della possibilità di sparare mentre si cammina, caratteristica presente nella maggior parte degli sparatutto attuali e che è stata scartata da Capcom per mantenere un livello di tensione costantemente elevato. Tensione che certo non mancherà vista la conformazione delle mappe, che sono ricche di aree non troppo grandi ma con numerosi nemici che ci inseguiranno allo scopo di fermarci a tutti i costi. Sparse per le ambientazioni troveremo inoltre casse e valigette contenenti armi, munizioni, spray ed erbe mediche per curare le nostre ferite, senza dimenticare il denaro necessario per acquistare potenziamenti e nuovi strumenti di morte. Questi oggetti potranno inoltre essere recuperati dai corpi delle creature che uccideremo, una volta che questi si saranno dissolti. A differenza di Resident Evil 4, questa volta la funzione di compravendita non sarà assolta dalla figura di un fantomatico e carismatico mercante, ma accederemo all’apposita schermata all’inizio di ogni atto o dopo la nostra morte. L’armamentario a nostra disposizione propone pistole, fucili, mitragliette, lanciarazzi, lanciagranate e altro ancora, tra cui spiccano come new entry le mine di prossimità.
La vera novità che contraddistingue questo prodotto dai suoi predecessori è la possibilità di affrontare l’intera avventura in maniera cooperativa. Questa strada, già percorsa parzialmente in Resident Evil 0 e negli spin-off Outbreak, trova qui la sua massima espressione. Per sopravvivere dovremo necessariamente aiutare (e ricevere aiuto) dal nostro compagno, che non solo si limiterà a uccidere nemici, ma dovrà attivare interruttori e leve in simultanea o raggiungere luoghi che altrimenti da soli risulterebbero irraggiungibili. A questo scopo è stato cambiato il sistema utilizzato per l’inventario. Ogni giocatore avrà a disposizione una griglia composta da nove spazi in cui collocare munizioni, armi e medicinali. Alcune posizioni sono inoltre collegate ai quattro tasti direzionali del D-Pad per richiamare velocemente l’item al suo interno; in questo modo, ad esempio, potremo cambiare al volo le armi. In qualsiasi momento avremo visione completa dei due inventari, consentendoci di consegnare o richiedere un oggetto in particolare, come un determinato tipo di munizioni per un’arma che possediamo noi ma non il nostro partner. Va inoltre considerato che l’inventario viene visualizzato in real time e non spezza quindi l’azione di gioco, costringendoci a dover agire in fretta visto che di certo i nemici non si fermeranno nel frattempo. In caso di estremo pericolo, dovremo curare anche il nostro compagno, scelta obbligata poiché la morte di uno dei due personaggi decreterà l’apparizione della classica schermata di Game Over.
Inutile dire che la modalità cooperativa è disponibile sia in locale affidata al collaudato Split-Screen, via System Link collegando due console tra loro, ma soprattutto online tramite Xbox Live, consentendoci di giocare con persone da tutto il mondo. A questo proposito, le nostre prove hanno evidenziato lo sviluppo di un net code molto efficiente, in grado di consentire partite con un lag ridottissimo a tutto vantaggio del divertimento e della godibilità complessiva. Ovviamente, in caso non avessimo un amico disponibile per giocare, Sheva sarà controllata dalla Cpu. L’I.A. però presenta alti e bassi: ad esempio è molto veloce nel venire ad aiutarci con medicinali nel caso la nostra energia scenda troppo, ma spesso si trova in difficoltà a reagire in tempo agli attacchi.
Rispetto al quarto episodio, troveremo inoltre delle sezioni sparatutto su rotaie e l’implementazione di un sistema di copertura, utile per nascondersi dai colpi dei nemici in alcune circostanze anche se la visuale scelta in queste situazioni avrebbe potuto essere migliore.
Non mancheranno i classici scontri contro giganteschi esseri che fungono da boss di fine capitolo e sequenze Quick Time Event in cui dovremo premere combinazioni di pulsanti con un certo tempismo. Presenti inoltre alcuni semplici enigmi per spezzare un po' l'azione in certi punti.
Il gioco è composto globalmente da sei capitoli, suddivisi a loro volta in tre o quattro atti, al termine dei quali ci sarà assegnato un punteggio sotto forma di lettera (stile Devil May Cry) influenzato da diversi parametri come precisione, tempo impiegato, numero di volte che siamo rimasti uccisi e numero di nemici abbattuti. Le ambientazioni che ci troveremo ad attraversare mostrano una buona varietà: si passa da un classico villaggio africano alle miniere, dalle paludi ad antiche rovine, per terminare ai laboratori tanto amati dai fans della serie e altro ancora. Segnaliamo inoltre che questa volta i salvataggi saranno fatti automaticamente secondo un sistema di checkpoint, abbandonando in questo modo le care e vecchie macchine da scrivere che ci hanno accompagnato negli anni passati.
La durata dell’avventura è stimabile sulle 10-12 ore per un giocatore medio, un risultato in linea con la maggior parte degli sparatutto attuali ma certamente inferiore alla longevità del suo predecessore. Questo “difetto” viene controbilanciato dalla sua spiccata rigiocabilità, elevata ulteriormente dalla modalità cooperativa e dal nutrito numero di extra sbloccabili. Oltre alla modalità “Mercenari” (dove il nostro obiettivo sarà quello di uccidere il maggior numero di nemici possibile entro un determinato tempo limite, quest’ultimo estendibile sia distruggendo delle apposite colonnine sia eliminando gli avversari), troviamo infatti una collezione di statuette da acquistare con i punti raccolti durante il gioco, alcune delle quali si dovranno sbloccare rispettando determinate condizioni, come ottenere un S in tutti gli atti o potenziare al massimo le varie armi disponibili, e numerosi altri extra.
Il comparto online, inoltre, presenta classifiche, dove sono registrati i tempi di completamente dei vari capitoli anche secondo la difficoltà così da confrontare le nostre performance con quelle dei giocatori da tutto il mondo.
Capolavoro di tecnicaResident Evil 5 sfoggia un comparto grafico di assoluto impatto, raggiungendo una qualità tale da porsi come uno dei migliori titoli mai apparsi su questa generazione di console. Il numero di poligoni a schermo è sempre ragguardevole, le texture assolutamente ben definite e con una risoluzione elevata. Il tutto, inoltre, viene mosso fluidamente a 30 frame per secondo dal motore grafico proprietario di Capcom MT Framework. Gli effetti particellari di ottima fattura, la realistica realizzazione del fuoco e la spettacolarità del sistema d’illuminazione fanno risplendere ogni singola ambientazione che attraverseremo. Purtroppo, dobbiamo evidenziare la presenza del fenomeno conosciuto come Tearing, problema che già affliggeva alcuni passati prodotti della società di Osaka come Dead Rising e Lost Planet. Sebbene durante le fasi di gioco vero e proprio il problema sia abbastanza circoscritto, esso viene a farsi notare prepotentemente nelle cut-scene, causando in alcuni punti un “taglio” dell’immagine.
Per ciò che concerne la sezione audio, il doppiaggio in inglese vanta un buon voice acting, nonostante alcune eccezioni, e una colonna sonora composta da brani in grado di sottolineare con il giusto commento musicale l'azione a schermo.
Commento FinaleResident Evil 5 continua la svolta action introdotta dal predecessore, diventando sempre più sparatutto e abbandonando gradualmente la classica impostazione da survival horror. L'innovazione più importante è rappresentata dalla possibilità di affrontare l’intera avventura in modalità cooperativa, soluzione introdotta per la prima volta nella serie. I fan della “vecchia guardia” saranno lieti di sapere che la trama si riallaccia a quella dei precedenti capitoli della saga, con tanto di rapporti completi sulla storia dell’Umbrella e dei suoi protagonisti principali, mentre tutti i neofiti troveranno uno shooter ben riuscito che saprà divertirli soprattutto in compagnia di un amico online. La realizzazione grafica è eccellente e sfrutta in maniera ottimale le potenzialità tecniche delle console di ultima generazione.